Sì, perché in questi mesi di dibattito ipertrofico, la parola veicolata come pubblica e politica, che diventa senso comune ancor prima che legge, è ancora prevalentemente maschile. Sul corpo delle donne decidono uomini: di chiesa, o anche di scienza e di partito.
Non è mancata in questi mesi la voce delle donne: è mancato invece l'ascolto, o meglio il riconoscimento di autorevolezza.
La nostra voce, infatti, è stata delegittimata, oscurata dai media, ignorata dal dibattito pubblico o rimossa dalle sedi di discussione. L'ennesimo attacco incrociato alla libertà e all'autodeterminazione femminile.
La centralità mediatica che in questi mesi hanno avuto la discussione sulla 194, o il caso del papa alla Sapienza, o la macabra proposta di rianimazione dei feti non cancella, anzi aggrava il silenzio calato sulla parola delle donne. E anche questo silenzio è una violenza.
Abbiamo manifestato in centinaia di migliaia contro la violenza maschile sulle donne, contro i femminicidi: l'informazione si è concentrata sulla “cacciata delle ministre”...Sulla 194 si dà parola a Schifani, al papa, a Ferrara...è vero anche alla Binetti, che è donna (abbiamo anche noi i nostri problemi...)
In Puglia, centinaia di donne hanno partecipato al Forum sulla salute delle donne: sono emerse dalla discussione proposte articolate e nette sulle politiche consultoriali, sulla contraccezione, sulla distribuzione della RU 486 e della pillola del giorno. Proposte che ci aspettiamo siano state recepite nel Piano regionale sulla Salute. Eppure, in questi giorni la stampa ha dato spazio soltanto all'attacco volgare e strumentale che, utilizzando nodi cruciali per la salute e l’autodeterminazione delle donne, il centrodestra sta attuando nei confronti della giunta Vendola. O ancora ad esperti “della salute delle donne” quali il Forum delle famiglie, Mons. Ruppi e Mons. Cacucci, che hanno preteso di invalidare scientificamente
Usciamo dal silenzio...Non è solo il nome di un movimento che da qualche anno ha segnato una ripresa della parola da parte delle donne a livello nazionale ed anche in Puglia. E' un appello che concretamente rivolgiamo a tutte le donne pugliesi.
Vogliamo essere politica e informazione.
Chiediamo a tutte le donne pugliesi di firmare questo appello per:
- l'approvazione delle proposte emerse nel Forum “Salute delle donne e politiche di genere” nel Piano regionale
- una informazione regionale più corretta e che dia il giusto spazio a chi deve scegliere: le donne.
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